Per evitare la recessione gengivale bisogna prima di tutto eseguire un’accurata pulizia dei denti quotidiana, con spazzolino a setole morbide, giusta tecnica di spazzolamento, dentifricio ricco di fluoro e non ad azione sbiancante. Inoltre, la Pulizia dei denti professionale regolare ogni 6 – 12 mesi, garantisce la rimozione della placca e del tartaro impedendo loro di depositarsi al punto da causare infezioni ed infiammazioni.
Recessione Gengivale
Sintomi e Patologie
Indice
Recessione Gengivale: Cos’è
Quando si usa il termine gengive ritirate si fa riferimento alla patologia orale nota come recessione gengivale. Si tratta di uno spostamento delle gengive che tendono a ritirarsi verso la radice del dente, lasciando scoperto la parte più sensibile del dente (apice radicolare). In particolare, sono soggetti alla recessione gengivale i canini e premolari.
Le persone di età superiore ai 40 anni tendono ad essere affetti maggiormente dalle gengive ritirate, ma i primi sintomi posso apparire anche in età adolescenziale.
Le conseguenze della recessione gengivale sono:
- Alitosi o alito cattivo;
- Estetica compromessa – i denti appaiono visibilmente “allungati”, scoperti.
- Ipersensibilità dentinale – fastidio o dolore pungente con stimoli termici (caldo/freddo);
- Gengivite – Infiammazione gengivale;
- Parodontite o Piorrea – Diretta conseguenza della gengivite, infiammazione del parodonto, l’intero sistema portante del dente;
Le Cause della Recessione Gengivale
La principale causa della recessione gengivale sono i batteri che formano la placca ed il tartaro. Quando si annida negli spazi interdentali, danneggiano lo smalto e riducono la gengiva, facendola diventare fragile e delicata.
Una cattiva igiene orale quotidiana è il primo fattore scatenante: lo spazzolamento scorretto dei denti con uno spazzolino a setole troppo dure e non passare il filo interdentale.
Ma ci sono molteplici fattori che facilitano questo processo patologico.
Patologie Orali
- Bruxismo;
- Malocclusione e denti storti;
- Spostamento dentario o affollamento dei denti;
- Gengivite o malattie ereditarie gengivali;
- Parodontite o Piorrea.
Altri Fattori
- Disturbi alimentari come la bulimia;
- Fumare o masticare tabacco;
- Ipersensibilità al sodio laurisolfato, ingrediente presente in alcuni dentifrici commerciali;
- Piercing sulla lingua o sul labbro;
- Grave carenza di vitamina C (Scorbuto).
Sintomi: Quando preoccuparsi e andare dal dentista?
La recessione gengivale non presenta sintomi acuti o allarmanti che si manifestano improvvisamente.
Perciò, primi sintomi da non sottovalutare sono:
- Ipersensibilità dentinale a stimoli termici (caldo/freddo) o meccanici (spazzolamento);
- Alitosi o alito cattivo;
- Facile sanguinamento delle gengive;
- Gengive rosse o gonfiate;
- Denti gialli;
Successivamente, i sintomi più gravi che denotano un avanzamento delle gengive ritirate sono:
- Difficoltà a masticare;
- Spazio interdentale eccessivo;
- Esposizione delle radici dei denti;
- Mobilità o addirittura perdita dei denti;
Come Curare la Recessione Gengivale
Se si sospettano i sintomi sopraelencati, bisogna consultare un dentista per un controllo. Nonostante tutto, non bisogna allarmarsi se la gengiva su alcuni denti (spesso i canini) risulta più ritirata rispetto agli altri denti, si tratta di una normale formazione della bocca e dei denti.
Trattamenti Odontoiatrici
Gli interventi odontoiatrici professionali sono:
- Pulizia dei Denti professionale – Una rimozione accurata del tartaro non solo ripulisce la bocca dai batteri ma aiuta anche a decongestionare l’infiammazione.
- Levigature o Curettage – Se la pulizia dei denti non è sufficiente, in particolare se si soffre di parodontite, potrebbe essere necessario rimuovere a fondo il tartaro insidiato nelle tasche gengivali;
- Innesto di tessuto molle – è un intervento chirurgico per ricoprire la radice esposta a causa delle gengive ritirate e far ricrescere le gengive.